La sede del Laboratorio Regionale Città dei bambini e delle bambine di San Giorgio a Cremano è un’idea diventata realtà. La petizione di molti bambini, pervenuta al Sindaco, riguardo l’apertura della nuova sede nella restaurata Villa Falanga, è stata accolta nel 2000.
A guardarla da fuori sembra davvero uscita da un libro di favole; forse è per questo che i bambini l’hanno subito amata e adottata, quasi fosse una loro ideazione. E così si è offerto ai più piccoli cittadini, in modo adeguato, tempo e spazio, non solo come esperienza necessaria per uno sviluppo armonico e completo della personalità, ma anche per uno sviluppo sostenibile della città.
Questo piccolo cottage, fu proprietà della famiglia Falanga e fu costruito probabilmente alla fine del XIX secolo. I Falanga frequentavano il paese di San Giorgio a Cremano da villeggianti sin dagli inizi dell’ottocento e avrebbero lasciato diversi ricordi: l’attuale Via Marconi era detta “cupa Falanga”, la Villa Grimaldi, con l’annessa cappella di S. Maria di Portosalvo, appartenne alla famiglia Falanga. Oltre a ciò, nella chiesa di S. Maria del Principio, dietro l’altare maggiore, vi era una lapide di marmo bianco con la seguente iscrizione:
A+O / Domenico Falanga domo neap. / Filio optimo / Parentes moestissimi pp. / S. Georgici a Cremano rusticans / Obiit qua natus die / III id. nov. A. D. MDCCCXXXVI / Aetat. suae XVII.
È il ricordo di Domenico Falanga, napoletano morto a diciassette anni precisi, nel giorno del suo compleanno, l’undici novembre 1836 a San Giorgio a Cremano ove era venuto a fare la villeggiatura (“rusticans”).
La villa è circondata da un gradevole parco con viali tortuosi, vasche e numerosi alberi disposti con un disordine solo apparente. Sono tutti elementi riferibili al giardino all’inglese, la cui moda aveva sostituito, anche nella provincia di Napoli, quella già diffusa del giardino all’italiana o alla francese, il cui episodio più notevole era stato progettato, nel 1782, da Carlo Vanvitelli per il palazzo reale di Caserta. Le facciate dell’edificio rivelano lo stile tipico di uno chalet svizzero con bow windows, finestre di dimensioni diverse e decorazioni di legno intagliato.
Un facile riferimento a questo edificio è offerto dalla costruzione, in muratura e legno costruita da Lamont Young nel giardino di Villa Lucia a Napoli, nei pressi del ponte di Niccolini (Villa Floridiana). I Falanga si adeguano alla tendenza del pittoresco dell’epoca, la cui poetica, nel corso dell’ottocento, aveva largamente influenzato una vasta produzione letteraria comprendente anche manuali a carattere divulgativo, i cosiddetti “pattern books”.
La facciata principale dell’edificio, inquadrata all’ingresso da due palme, sovrastata ed avvolta, sulla destra, da un pino, è appoggiata su di un basamento con rivestimento di pietra vulcanica che riproduce l’aspetto delle colate laviche vesuviane. Il primo piano, movimentato da due terrazzi simmetrici è sormontato da un tetto a falde alte ed inclinate che, per la ricchezza dell’intaglio ligneo, richiama la decorazione di un edificio fiabesco.
La recinzione del parco non era quella attuale, come si evince anche da una cartolina, datata 1912, (pubblicata nel libro di P. Alagi – San Giorgio a Cremano vicende e luoghi), ma era costituita da pilastri in fabbrica con inferriata e cancello in ferro. Nel 1952 l’inferriata originale scomparve, “forse donata “alla Patria” come tante altre inferriate sangiorgesi … e italiane”, ma, successivamente, fu rimessa la cancellata in ferro senza i
pilastri in fabbrica, sostituiti da pilastrini in ferro, con il terrazzino accanto al cancello, scomparso negli anni ’70, per l’apertura di via Sandriana, sull’alveo che provenendo dal Pittore, per via S. Michele, passando sotto la strada, si andava a congiungere con l’alveo dei Sansoni (attuale via Marconi).
La villa Falanga fu acquistata dal Comune e inaugurata come Villa Comunale il 12 settembre 1954.